martedì 24 dicembre 2013

BUONE FESTE A TUTTI CON UNA BELLA COPPA DI MAIALE AL LATTE E NOCI

In questi giorni quasi tutti augurano serene festività con ricette di panettoni, pandori e dolci vari, lo sapete, non è il mio genere, preferisco il maiale al cioccolato, ma spero comunque che per tutti voi sia questo un periodo di riposo e per chi dovrà lavorare, un periodo di grandi soddisfazioni.
Magari tenete presente questa ricetta per il cenone di capodanno, viene utilizzato un pezzo enconomico del maiale ma molto gustoso che grazie alla lunga cottura nel latte diventerà morbidissimo.

(Ricetta di Cucina Moderna)


Ingredienti per 4 - 6 persone:

800 g di coppa di maiale fresca
2 litri di latte
40 g di burro
40 g di farina
120 g di gherigli di noci
2 foglie di alloro
1 spicchio d'aglio
Noce moscata
Sale e pepe

Legate la coppa con qualche giro di spago da cucina, trasferitela in una casseruola che la contenga di misura con l'aglio sbucciato, qualche grano di pepe, una grattata di noce moscata e le foglie d'alloro.
Versate il latte caldo, portatelo ad ebollizione, coprite, abbassate la fiamma al minimo, salate e cuocete per 2 ore e un quarto (potete anche cuocerlo meno, ma così diventerà più morbido).
Al termine della cottura, frullate mezzo litro del liquido di cottura con la farina, il burro e 2/3 dei gherigli di noce, trasferite il mix in un pentolino e cuocetetelo a fuoco basso, mescolando, sino a ottenere una salsina ben legata.
Affettate la coppa e sistematela sul piatto di portata, versatevi sopra parte della salsa, cospargete con i gherigli rimasti tritati, guarnite con foglie di alloro e servite con il resto della salsa a parte.

domenica 8 dicembre 2013

POLLO ALLA CATALANA

Mi rimetto in viaggio, ho saltato la visita a qualche nazione, ma ora le valigie sono pronte per andare in Spagna, si parte da casa di Francesca del blog Burro e Zucchero, che con il suo spirito frizzante è la persona giusta per impersonare il capo brigata per questo paese.
Inizialmente avevo pensato di proporre una ricetta di pesce, ma non mi entusiasmava la procedura nella cottura del tonno, poi sono passata ai ceci con le bietole, ma erano appena stati pubblicati... curiosando mi sono imbattuta nell'unica ricetta del pollo alla catalana in italiano che gira per internet, sempre la stessa, non cambia mai... noia... e allora mi sono guardata qualche video in lingua originale, ho letto qualche indicazione qui e là e ho scoperto che la scelta della frutta secca è tutta personale, quindi ho tolto le mandorle, ho seguito più o meno le indicazioni lette e mi sono gustata un ottimo pollo.


Ingredienti per 2 persone:

1/2 pollo tagliato a pezzi
10 prugne secche
35 g di uvetta
30 g di pinoli
2 pomodori pelati
1/2 cipolla
1 spicchio d'aglio
Vino bianco secco
Brodo vegetale (se ne avete la possibilità, sarebbe meglio il brodo di pollo)
Olio extravegine di oliva
Sale e pepe

Ammollate prugne e uvetta in acqua tiepida per 30 minuti.
Tostate in una padella antiaderente i pinoli.
Tritate finemente la cipolla.
Lavate i pezzi di pollo, asciugateli bene e fateli dorare in una padella con un filo d'olio e lo spicchio d'aglio, sfumate con un po' di vino bianco e deponeteli in una casseruola, nella stessa padella, fate insaporire la frutta secca asciugata e poi unitela al pollo con anche i pinoli.
Sempre nella stessa padella, soffriggete la cipolla, unite i pomodori pelati a pezzi, fate cuocere per qualche minuto, e aggiungeteli al pollo, bagnate con un mestolo di brodo, coprite e fate cuocere a fiamma bassa per 1 ora.
Servite il pollo con l'intingolo che si sarà formato.

Con questa ricetta partecipo all'Abbecedario Culinario della Comunità Europea dedicato alla Spagna e ospitato dal blog Burro e zucchero:



martedì 3 dicembre 2013

FUSILLI DI FARRO INTEGRALE CON BACCALA', INDIVIA BELGA E POMODORI SECCHI

Stefania ha studiato un contest per farci conoscere, pare semplice presentarsi, in questi due anni e mezzo di vita del mio blog ho raccontato tanto di me, ma doverne scrivere ora... intanto è nato grazie all'aiuto del compagno di vita, da sola pareva una difficoltà enorme. 
Per me il blog è un modo per comunicare la gioia nel mettermi ai fornelli, soprattutto per gli amici che ogni tanto invadono la casa (ma mai spesso come vorrei), adoro preparare la pasta fresca, ma i piatti che mi rappresentano sono tanti e le portate variano... i dolci no però... di quelli ne preparo e mangio pochini.
Sicuramente prediligo i piatti a base di pesce nonostante abbia passato tre quarti della mia vita nelle colline bolognesi.
Il piatto che ho scelto è un primo molto semplice, condito con il baccalà che adoro e con le verdure che non mancano mai.


Ingredienti per 2 persone:

150 g di fusilli di farro integrale
180 g di baccalà (dalla parte della coda, il più saporito)
6 pomodori secchi sott'olio
100 g di indivia belga
Erba cipollina
Olio extravergine di oliva
Sale

Lasciate sgocciolare dall'olio i pomodorini per una decina di minuti in un colino, tagliateli a pezzetti.
Tagliate a julienne l'indivia belga.
Lessate la pasta in abbondante acqua salata, nel tempo che si cuocerà preparate il sugo.
In una padella, fate saltare in due cucchiai di olio il baccalà tagliato a dadini, dopo un minuto aggiungete il pomodoro e l'indivia, se ce ne fosse bisogno, appena sarà leggermente ammorbidito spegnete il fuoco e regolate di sale, unite la pasta e terminate con l'erba cipollina tagliuzzata.

Con questa ricetta partecipo al contest "I love me, my blog and food" del blog "Nuvole di farina" di Stefania:


giovedì 28 novembre 2013

CONCHIGLIE INTEGRALI CON MORTADELLA, CAVOLFIORE E CAPPERINI

"Riciclo e sopravvivo", questo postrebbe essere il nome di una nuova rubrica settimanale del mio blog in questi giorni, mi ritrovo a cucinare l'indispensabile ma sempre in grande quantità, un avanzo lì, un altro là e qualcosa di buonino salta fuori, questa volta era la mortadella a dover terminare e pure il cavolfiore non era in quantità tale da elevarlo a contorno del giorno. 
E' un periodo in cui di restare tanto tempo in cucina non ne ho voglia, nessun impegno inaspettato ma il protrarsi di situazioni pochi edificanti mi hanno fatto saltare un po' la voglia di dedicarmi con impegno al blog, mi conosco, ritornerò a breve ad impastare, ma per ora mi crogiolo in questa rilassante pigrizia.




Ingredienti per 2 persone:

150 g di conchiglie integrali
150 g di cavolfiore
75 g di mortadella
1/2 scalogno
1 cucchiaino di capperini sotto sale
4 cucchiai di pecorino
Prezzemolo
Olio extravergine di oliva
Sale e pepe

Lasciate appassire lo scalogno tritato in un filo d'olio, unite il cavolfiore diviso in cimette, coprite e lasciate cuocere per qualche minuto, salate leggermente e pepate.
Tagliate a dadidi la mortadella.
Lessate la pasta in abbondante acqua salata bollente e quando sarà cotta unitela al cavolfiore, completate con la mortadella, i capperini dissalati, il pecorino e il prezzemolo tritato.
Servite ben caldo.

Con questa ricetta partecipo al contest "Di che stagione sei" per la categoria verdure del blog "Pane e Olio" di Laura:

domenica 17 novembre 2013

TROCCOLI CON TOTANI, BROCCOLO ROMANESCO E CHIODINI

Per questi troccoli devo innanzitutto ringraziare gli amici pugliesi di facebook, grazie a loro ho trovato il coraggio di prepararli in casa, erano passati già troppi anni da quando acquistai il mattarello per tagliarli senza mai aver il coraggio di buttarmi nell'azione, grazie ad una sinergia di consigli ce l'ho fatta.
Già che c'ero ne ho preparati per due cene, la prima sera li ho conditi con gamberi, cicorietta e gallinella e la pasta l'ho lessata nella bisque preparata con i carapaci, però ho dimenticato le dosi e quindi non pubblicherò la ricetta. 
Questa è come li ho conditi la seconda sera, sempre con del pesce, ma con aggiunti due doni di questa stagione, il broccolo romanesco e i chiodini.


Ingredienti per 2 persone:

Per la pasta:

200 g di farina di semola rimacinata 
Acqua tiepida


Per il condimento:

5 totani medi
150 g di broccolo romanesco 
120 g di chiodini
Timo secco (meglio il fresco se l'avete)
Olio extravergine di oliva
Sale

Impastate la farina con l'acqua bastante per ottenere una pasta elastica, formate un panetto e lasciate riposare per almeno 30 minuti, trascorso questo tempo, tirate la sfoglia della larghezza del mattarello, infarinate molto bene e procedete facendolo scorrere tagliando così i troccoli.
Pulite bene i funghi, tagliate il broccolo romanesco in piccoli fiori.
Lavate i totani, tagliate le sacche per la loro lunghezza e tagliatele a listarelle.
Scaldate in una padella 1 filo d'olio e face cuocere per 5 minuti i funghi, aggiungete il broccolo romanesco e continuate la cottura per 3 minuti (deve rimanere croccante), a questo punto unite i totani e saltate il tutto per 1 altro minuto, non prolungate la cottura per evitare  che il pesce diventi gommoso.
Lessate la pasta in acqua salata, unitela al sugo e profumatela con il timo.

Con questa ricetta partecipo al contest "Cucinando tra cielo e terra - Profumi e sapori d'autunno" del blog "Menta e Cioccolato" di Morena:


martedì 12 novembre 2013

POLLO ALLA BIRRA AL RADICCHIO ROSSO PER "THE RECIPE-TIONIST" DI NOVEMBRE


Fosse la prima volta che ripeto una ricetta di Elena... avrei potuto partecipare con altre tre pubblicazioni, perchè dal blog Zibaldone Culinario copio senza indugi, sono sicura che il piatto verrà bene, un po' perchè abbiamo i gusti simili e molto perchè la penso lì, con penna e foglietto vicini per segnare esattamente i grammi... o no? 
La variante che ho apportato a questa ricetta è in merito alla birra, niente bevanda olandese, essendoci ingredienti tendenti al dolci, pensavo ad una scura, poi tra gli scaffali ho notato questa al radicchio rosso, potevo farmela scappare? Buona scelta e piatto riuscito, grazie ancora Elena!


Ingredienti per 4 persone:

500 g di fettine di petto di pollo
300 g di funghi champignons
3 carote
3 scalogni
1 spicchio d'aglio
1 cucchiaio di farina
1 foglia di alloro
6 cucchiai di olio extravergine di oliva
100 ml di birra rossa al radicchio
1 pizzico di zucchero
Sale e pepe

Affettare gli scalogni e i funghi, grattugiare con la grattugia a fori grandi le carote.
Scaldare 3 cucchiai di olio, soffriggere gli scalogni, unire i funghi e le carote, aggiungere l'aglio tritato fine, la foglia di alloro e il pizzico di zucchero.
Aggiustare di sale e pepe, cuocere per 15 minuti circa.
In un'altra padella, scaldare il resto dell'olio, rosolare a fuoco alto le fettine di petto di pollo da ambo le parti, regolare di sale e di pepe.
Unire la carne alle verdure.
Cospargere la farina facendo attenzione a non formare grumi, mescolare delicatamente.
Sfumare con la birra, cuocere a fuoco basso per 15 minuti alzando la fiamma se dovesse rimanere troppo liquido.
Servire ben caldo con la stessa birra utilizzata per la preparazione.


Con questa ricetta partecipo al contest "The recipe-tionist" di Novembre del blog "Cuocicucidici" di Flavia:

domenica 3 novembre 2013

GNOCCHI ALLE ERBE CON CREMA DI ZUCCA, PANCETTA AFFUMICATA E FRUTTA SECCA

Altro piatto di gnocchi, li adoro e li faccio più spesso di quanto pare seguendo i miei post. 
La ricetta è di Cucina Italiana, con le mie evidenti ed inevitabili variazioni nelle dosi per permetterci di sfamarci, a questa portata è seguito solo del radicchio in insalata.


Ingredienti per 2 persone:

380 g di patate vecchie
120 g di farina
1/2 uovo
200 g di zucca
60 g di panna fresca
40 g di pancetta affumicata 
15 g di pistacchi sgusciati
15 g di arachidi sgusciate
10 g di pinoli
Burro
Erbe aromatiche miste tritate (50% di prezzemolo, 30% di maggiorana, 10% di timo, 10% di erba cipollina)
Grana grattugiata
Sale

Lessate le patate, schiacciatele, unite un pizzico di sale, la farina, il mezzo uovo, le erbe tritate e 1 cucchiaio di grana. Formate dei filoncini con l'impasto ottenuto e tagliate gli gnocchi.
Sbollentate i pistacchi e fregateli con della carta cucina per togliere la pellicina.
Tostate i pinoli in una padella antiaderente.
Decorticate la zucca, cuocetela a vapore, poi frullatela con la panna e se fosse necessario (a me non è servita) unite l'acqua necessaria per avere una salsa cremosa, salate.
Rosolate la pancetta affumicata in una padella senza grassi per 3 minuti finchè non sarà croccante. 
Lessate gli gnocchi.
Liberate la padella e nella stessa fondete una noce di burro e, quando sarà colorito, saltatevi gli gnocchi appena scolati.
Serviteli sulla crema di zucca completando con la pancetta affumicata abbrustolita, i pistacchi e le arachidi ridotte in granella grossolana e i pinoli.

Con questa ricetta partecipo al contest "Spezie ed erbe aromatiche" del blog "Lastufaeconomica" di Marika:


martedì 29 ottobre 2013

GNOCCHI RIPIENI DI CIME DI RAPA CON BOTTARGA E MANDORLE

Con l'arrivo di questa primavera tardiva, mi pare quasi un'assurdità acquistare cavoli, la tentazione è quella di rifornirmi di peperoni e melanzane, che magari l'inverno ci durerà poi fino a marzo e di verze avremo sicuramente il tempo di stancarcene... questo non vale per le cime di rapa, mi ricordano tanto le mie vacanze in Puglia e quando le preparo il pensiero vola ad Alberobello, Cisternino e a Mola di Bari dove due blogger mi accolsero festosamente.
Le cime di rapa a Bologna ora le vendono praticamente pronte per la pentola, forse perchè la nebbia ci rende pigri e il pensiero di doverle pulire ci fa optare per un veloce broccolo? Non saprei, di certo la comodità la paghiamo...


Ingredienti per 9 gnocchi:

450 g di patate vecchie
150 g di farina
170 g di cime di rapa già pulite
1/2 uovo
2 filetti di acciuga sott'olio
8 mandorle pelate
Bottarga di muggine
1 spicchio d'aglio
Olio extravergine di oliva
Sale e pepe

Lessate le patate, pelatele, poi schiacciatele e una volta raffreddate unite la farina, metà uovo e un pizzico di sale.
Lessate in acqua bollente salata le cime di rapa per 7 minuti, scolatele e ripassatele in padella in un filo d'olio profumato con uno spicchio d'aglio e i filetti di acciuga spezzettati, togliete l'aglio e tritatele a coltello.
Tagliate a filetti grossolani le mandorle e fatele tostare in una padella antiaderente.
Dividete l'impasto degli gnocchi in 9 parti, vi verranno del peso di circa 60 g l'uno, appiattitele sul palmo della mano, adagiatevi sopra un cucchiaino raso di cime di rapa tritate, formate una sfera e tornate ad appiattire.
Lessate gli gnocchi in abbondante acqua salata, scolateli con la schiumarola quando verranno a galla, serviteli con un filo d'olio, le mandorle tostate e la bottarga a scaglie.

Con questa ricetta partecipo al contest "Ti cucino così... le verdure" di Lucy:

giovedì 24 ottobre 2013

FAGOTTINI DI FRITTATA RIPIENI DI VERDURE E STELVIO

Una bella ricettina vegetariana ma estremamente ricca, tanto che Cucina Italiana l'ha inserita tra i secondi piatti, infatti per sicurezza di fagottini ne ho preparati tre per due persone, ma ne sarebbe bastato uno a testa.
Se come me, preparate tutti gli ingredienti prima di iniziare a cucinare, vi ritroverete con un avanzo di ripieno e qui vi vengo in aiuto io, meglio eliminare un po' di formaggio Stelvio (che ho utilizzato sostituendolo alla fontina), il piatto sarà più leggero e la verdura si percepirà meglio.


Ingredienti per 3 fagottini:

250 g di funghi champignon
100 g di formaggio Stelvio
70 g di verza già pulita dalla costola centrale
40 g di panna fresca
35 g di carota
4 uova medie
Grana grattugiato
Olio extravergine di oliva
Sale

Battete le uova con la panna fresca e un pizzico di sale. Cuocetele in una padella antiaderente di 18 cm di diametro con un filo di olio caldo per circa 1 minuto per lato per ottenere 3 frittatine sottili.
Pulite e lavate i funghi, poi tagliateli a lamelle. Tagliate la carota in brunoise e la verza a listarelle sottili.
Scaldare una padella, unite 2 cucchiai di olio, poi i funghi e un pizzico di sale, cuoceteli per 4-5 minuti finché non si sarà asciugata l'acqua che rilasciano. Aggiungete la carota e la verza, cuocete per 10 minuti e lasciate raffreddare, mescolatele poi al formaggio tagliato a filetti.
Disponete il ripieno al centro delle frittatine e chiudetele a fagottino, appoggiandole con la chiusura verso il basso su una teglia coperta con carta da forno.
Cospargete con grana grattugiato e infornatele a 180° per 5 minuti a forno ventilato (oppure sotto il grill). Servitele subito.

Con questa ricetta partecipo alla "Rubrica improvvisata" del mese di Ottobre dedicata ai fagottini del blog "La mia cucina improvvisata" di Martina:

domenica 20 ottobre 2013

GRAMIGNA ALL'UOVO CON SALSICCIA E PORCINI


E con gioia annuncio di essere nuovamente il blog ospite di questa bellissima rubrica!!! Ma quanto mi piace spaziare nelle ricette di altre regioni, curiosa dei sapori così vicini ma che non conosco come vorrei. 
La proposta di questo mese sono i piatti autunnali, per la mia regione ho pensato di proporre la classica gramigna all'uovo, è un piatto che ogni bolognese ha amato almeno fino all'adolescenza, tipico delle osterie, solitamente servito con un sugo rosso, negli anni '80 purtroppo pasticciato con la panna... ma comunque la base è quella, nelle nostre montagne nel periodo autunnale veniva spesso arricchito con i porcini, ho netti ricordi di questo quando ero bambina. Nel sugo non ho aggiunto la conserva di pomodoro, i porcini li voglio sentire nettamente, via anche il grana che purtroppo fino a qualche tempo fa veniva abbondantemente utilizzato sui funghi (ma qui i nostri genitori lo mettevano sopra a qualsiasi primo piatto), con gli anni ho scoperto che preferisco sui porcini il timo rispetto al prezzemolo, ma 30 anni fa non ci si pensava neanche.
Buon appetito!


Ingredienti per 2 serie porzioni:

180 g di gramigna bianca e verde all'uovo
200 g di salsiccia
230 g di porcini freschi
Qualche foglia di prezzemolo
1 spicchio di aglio
1 pezzetto di cipolla
Vino bianco secco
Olio extravergine di oliva
Sale

Sgranate la salsiccia e fatela colorire a fiamma sostenuta in una padella antiaderente senza condimenti, dopo qualche minuto, elimate il grasso che si sarà sciolto e sfumate con il vino bianco, spegnete quando sarà evaporato.
In un'altra padella, fate cuocere il pezzetto di cipolla ben tritata in un filo d'olio e aggiungete poi la salsiccia.
Fate saltare i porcini affettati in un cucchiaio di olio profumato con uno spicchio d'aglio, salate e cuocete a fuoco alto per pochi minuti, unite i funghi alla salsiccia.
Cuocete in abbondante acqua salata la gramigna, quando sarà pronta, unitela al sugo, terminate con qualche foglia di prezzemolo tritato e servite subito.


Queste le proposte autunnali degli altri blog:

Valle D'Aosta- Fonduta valdostana - http://cinziaaifornelli.blogspot.it 
Piemonte - Ajà http://lacasadi-artu.blogspot.it/ 
Lombardia - Pàn de Süca http://ledeliziedellamiacucina.blogspot.it/ 
Trentino Alto Adige -pappardelle al tartufo del Monte Baldo http://afiammadolce.blogspot.it/ 
Veneto - http://ely-tenerezze.blogspot.it/ 
Friuli Venezia Giulia - Strucolo de pomi - http://nuvoledifarina.blogspot.it 
Emilia Romagna - La minestra di castagne - http://zibaldoneculinario.blogspot.it/ 
Liguria - stoccafisso in buridda http://arbanelladibasilico.blogspot.it/ 
Toscana - Filetto all'uva http://www.nonsolopiccante.it/ 
Umbria -Zuppa di Farro e castagne http://amichecucina.blogspot.it 
Marche - http://lacreativitaeisuoicolori.blogspot.it 
Abruzzo -Pizz d' grangignie e cill- http://blog.giallozafferano.it/incucinadaeva/ 
Molise - La cotognata http://lacucinadimamma-loredana.blogspot.it/ 
Lazio - Lenticchie con le salsicce - http://elly-chezentity.blogspot.it 
Campania - Funghi di pioppo al pomodoro - http://www.isaporidelmediterraneo.it/ 
Puglia - C'cozz patàn e fàv http://breakfastdadonaflor.blogspot.it 
Basilicata - Cavatelli con la cicerchia “rascatielli ca cicercula” http://blog.giallozafferano.it/sognandoincucina 
Calabria - Chiodini e rositi fritti in pastella http://blog.giallozafferano.it/iocucinocosi 
Sicilia - Frascatela - cavolfiori stufati con pancetta http://blog.giallozafferano.it/cucinachetipassaoriginal/ 
Sardegna - Ciambelline sarde con marmellata http://blog.giallozafferano.it/vickyart  

giovedì 17 ottobre 2013

LE MITICHE SCALOPPINE GORGONZOLA E BARBABIETOLA DI VALENTINA

Finalmente grazie a Clara di "Diario di una creamamma" e di Silvia di "Mammabook" potremo vantarci di copiare sbattendo pure la notizia in prima pagina... nuova rubrica mensile che produrrà una raccolta di ricette provate e riprovate, dai blog che hanno cucinato il piatto per la prima volta e da altri blog che gli daranno nuovo lustro riproponendolo... e questa volta il banner ce l'ha pure il copiato...
Chi mi segue già da un po', è a conoscenza del mio costante provare ricette di altri blog, ora posso scatenarmi, una volta al mese ve ne becchere una, parto con queste deliziose scaloppine di Valentina de "La cucina che Vale". 
Per un acquisto compulsivo, mi sono ritrovata delle barbabietole già cotte in frigorifero, mi piacciono realmente poco, ma sono del mio colore preferito, mica riesco sempre ad ignorarle, in questa ricetta però si confondono molto bene e sono riuscita ad apprezzarle.
Piccola precisazione, io avevo appunto barbabietole già cotte, quindi le ho solo scaldate e insaporite in padella con un filo d'olio. 
Sorpresa deliziosa è stata come la crema di gorgonzola si sia ben attaccata alle fettine di carne nel momento che le ho ripassate in padella.... si sente nettamente ma non si vede... 
Grazie Vale per questa bella ricetta!!!


Ingredienti per 2 persone:

6 fettine di lonza di maiale battute
2 cucchiai di gorgonzola dolce
2 piccole barbabietole
Olio
Burro
Vino bianco secco
Farina
Sale

Tagliate a dadini le barbabietole e fatela saltare in padella con un filo d'olio, salatele.
Fate sciogliere un pezzetto di burro in una padella, infarinate le scaloppine e mettetele a rosolare a fuoco vivace da entrambi i lati, salatele a fine cottura, toglietele dalla padella e tenetele da parte.
Deglassate la salsa unendo una spruzzata abbondante di vino bianco, lasciatelo evaporare ed aggiungete due cucchiai di gorgonzola, fate sciogliere e aggiungete un pezzetto di burro, ruotate la padella  per emulsionare bene la salsa.
Rimettete le scaloppine in padella e insaporite insieme alla barbabietola.
Servite subito.

Con questa ricetta partecipo alla raccolta "Ruba la ricetta" dei blog "Mammabook" di Silvia e "Diario di una creamamma" di Clara:



domenica 13 ottobre 2013

QUICHE AL SALMONE E CAVOLETTI DI BRUXELLES

Eccomi di nuovo.... ma quanti appuntamenti con "The recipe-tionist" ho saltato? E questa volta mi sono organizzata subito, appena Flavia ha annunciato che la vincitrice era Cristiana e il suo blog "Beauf à la mode", mi sono immediatamente buttata alla ricerca della ricetta da poter rifare. 
La scelta di quale piatto preparare è stata semplice, volevo già coccolarmi con una quiche, l'acqua era già in frigorifero e mi è bastato acquistare il salmone, i broccoli non li avevo, ma sono stati degnamente sostituiti dai cavoletti di Bruxelles. Vi avverto però, non date per scontato che lo stampo per crostata vostro sia della stessa lunghezza di quello di Cristiana... ho tentato il possibile per farci stare tutto il ripieno, ho faticato e qualche pezzetto di salmone proprio si è rifiutato di entrarci, il rischio era l'inondazione del forno in fase di cottura...



Ingredienti per la pasta brisée:

200 g di farina 0
100 g di burro morbido
60 g di acqua fredda (o quanta ve ne servirà, a me qualche goccia in più)
1 pizzico di sale

Ingredienti per il ripieno:

250 g di salmone fresco
150 g di cavoletti di Bruxelles già mondati dalle foglie esterne
3 uova
1 scalogno
30 g di burro
200 cc di panna fresca


Disporre la farina a fontana e al centro mettere il burro tagliato a pezzetti, il sale e con l'acqua impastare velocemente fino a formare un impasto morbido. Lasciare riposare in frigorifero per 30 minuti.
Scaldare il forno a 180°.
Incidere la base dei cavoletti e cuocerli in acqua bollente salata per 10 minuti tagliandoli poi in due parti.
Tritare lo scalogno.
Sciacquare il salmone sotto acqua fredda e asciugarlo con carta assorbente. Tagliarlo a cubetti. 
Scaldare il burro in una pentola ed aggiungervi lo scalogno tritato, aggiungere il salmone e far cuocere 2-3 minuti, salare.
Nel frattempo sbattere le uova con la panna fresca, salare e pepare.
Imburrare bene una teglia e stendervi la pasta. Disporvi il salmone e i cavoletti.
Aggiungere la panna sbattuta con le uova.
Cuocere per 30 minuti aprendo la funzione ventilato negli ultimi tre minuti.



Con questa ricetta partecipo al contest "The recipe-tionist" di Ottobre del blog "Cuocicucidici" di Flavia:



mercoledì 9 ottobre 2013

SPEZZATINO DI CONIGLIO CON OLIVE TAGGIASCHE E RADICCHIO VARIEGATO DI CASTELFRANCO

Ormai la cucina è tutta contaminazione, chi non ha mai tentato accostamenti stravaganti? Ma se a mia nonna aveste proposto tagliatelle condite diversamente dal tradizionale ragù bolognese, avreste rischiato di farvi internare in un istituto psichiatrico, già sarebbe stato audace un prosciutto e piselli in primavera, sì ai funghi in autunno, ma giusto perchè si viveva in zona di porcini.
Fino a circa 30 anni fa, certi prodotti neanche arrivavano alle nostre tavole, non c'era offerta, se volevi le olive taggiasche, dovevi organizzare un giretto in Liguria e il radicchio variegato di Castelfranco è rimasto a Bologna un sogno fino a pochi anni fa. Io sono stata fortunata, grazie al lavoro di mio padre, sempre a spasso tra una regione e l'altra, ho avuto la possibilità di apprezzare già da bambina certe prelibatezze che mi hanno resa un'adulta con il desiderio di assaggiare di tutto.
E a proposito di olive taggiasche... per il contest di Vaty, ho pensato ad una semplicazione del coniglio alla ligure (qui disossato e privato dei pinoli) ma con l'aggiunta del sopracitato radicchio... un ottimo secondo, me lo dico da sola... forse sarebbe piaciuto anche ai miei avi...


Ingredienti per 2 persone:

1/2 coniglio disossato
2 cucchiai di olive taggiasche denocciolate
6 grandi foglie di radicchio variegato di Castelfranco
1 rametto di rosmarino
2 spicchi d'aglio
Vino bianco secco
Olio extravergine di oliva
Brodo vegetale
Sale e pepe

Tagliate a bocconcini il coniglio.
Scaldate 4 cucchiai di olio extravergine profumandolo con gli spicchi d'aglio e il rametto di rosmarino, unite il coniglio, cuocete per qualche minuto a fiamma alta, sfumate con il vino, lasciate evaporare e aggiungete le olive, abbassate la fiamma al minino, coprite e proseguite la cottura per 50 minuti. 
Se la carne tendesse ad asciugarsi, bagnate di tanto in tanto con del brodo vegetale.
Tagliate a listarelle il radicchio e unitelo al coniglio negli ultimi 3 minuti di cottura, regolate di sale e pepe e servite caldo.

Con questa ricetta partecipo al contest "Contaminazioni" del blog "A thai Pianist" di Vaty:


domenica 6 ottobre 2013

RISOTTO CON FINFERLI E SPECK

Non abbattiamoci per questa pioggia, almeno avremo un autunno pieno di funghi e tartufi, vi ricordate il 2012? Porcini rinsecchiti e tartufi importati, una tristezza...
E visto che l'anno passato non sono riuscita a togliermi la voglia delle delizie di questo periodo, appena al mercato ho visto i primi finferli ne ho fatto il pieno, è il mio fungo preferito e qui l'ho utilizzato in grande quantità in un piatto semplicissimo, unito allo speck che ho acquistato in Alto Adige, è a mio avviso il modo migliore per gustarselo.


Ingredienti per 2 persone:

180 g di riso carnaroli
300 g di finferli (ripeto, ho esagerato, ne basterebbero 200)
2 fette spesse di speck
Vino bianco secco
Qualche filo di erba cipollina
Brodo vegetale
Burro
Olio
Sale

Pulite molto bene i finferli con un foglio di carta cucina umido, tagliate i più grandi a fettine.
Tostate il riso in due cucchiai di olio d'oliva e un pezzetto di burro, aggiungete i funghi tagliati a bagnate con il vino, lasciatelo evaporare e poi aggiungete 1 mestolo di brodo bollente. Proseguite la cottura a fuoco basso per 15 minuti, aggiungendo poco brodo alla volta solo quando il precedente sarà già stato assorbito.
Nel frattempo, tagliate a listarelle lo speck e unitelo nell'ultimo minuto di cottura del riso.
Chiudete il fuoco, mantecate con una noce di burro, coprite e lasciate riposare un minuto.
Profumate con qualche filo di erba cipollina e servite.

Con questa ricetta partecipo al contest "Sapori d'autunno" del blog "Beatitudini in cucina" di Beatrice:


giovedì 3 ottobre 2013

SPAETZLE AGLI SPINACI DI YRMA PER L'ITALIA NEL PIATTO

Non potevo saltare questo appuntamento con "L'Italia nel piatto" dedicato alla pasta fresca, la mia passione da sempre. Avrei voluto preparare tutti i piatti presentati in questa uscita, ma il tempo e qualche ingrediente che al momento non posso utilizzare in casa mi ha fatto decidere per gli spaetzle, da sempre, insieme ai canederli, piatto simbolo delle vacanze in montagna e grazie a Yrma e al suo blog "A fiamma dolce" ho avuto il piacere di rispolverare l'attrezzino per farli che da tanto era a riposo.


Ingredienti per 4 persone:

500 g. di spinaci
250 g. di farina
2 bicchieri di latte
2 uova
30 g. di burro di montagna (per me di alta collina modenese)
1 dl di vino bianco
Grana grattugiato trentino (Beh... ammetto... il grana era molto emiliano...)
Sale e pepe

Lessate in acqua salata gli spinaci, strizzateli e passateli al setaccio.
Preparate una pastella di media consistenza con il latte, la farina, le uova ed il sale, aggiungete gli spinaci.
Servendosi dell'apposito colino, passate la pastella nell'acqua bollente. Appena gli gnocchetti verranno a galla, toglieteli dall'acqua con una schiumarola e passateli in un recipiente pieno di acqua fredda. Soffriggete del burro, sfumate con vino bianco, lasciare evaporare un poco, portate nuovamente ad ebollizione, salare, pepate ed unite il grana.
Passate gli spaetzle in questo composto e servirli in una terrina ben calda.

Con questa ricetta partecipo al giochino della rubrica "L'Italia nel piatto":


sabato 28 settembre 2013

PAPPARDELLE AL TARASSACO CON CONIGLIO E PERLE DI ZUCCA

Ecco, le perle di zucca possono far capire quanto mi stessi annoiando sabato scorso, in qualche modo dovevo pur far trascorrere le ore ed era pure l'occasione per utilizzare quello scavino che da 4 anni rigirava nel cassetto e che fino a quel momento avevo trascurato impunemente.
Altro indizio di noia, sono i grammi esatti degli ingredienti che troverete nella ricetta, se come afferma una mia carissima amica ciò denota un carattere da "secchiona", posso però dormire sogni da neonata nella certezza che se ripeterete questa ricetta non potrete mai sbagliare, vado oltre, vi indico anche le differenze di peso nel caso desideriate tirare la pasta con la macchinetta oppure, come faccio io, con il mattarello.
Altro appunto, chi non ama il tarassaco per la sua amarezza (che comunque non arriva mai a livelli di noi umani), stia tranquillo che qui ne percepirà una minima parte, colui che più se ne lamentava ha poi svuotato il piatto in tre giri di forchetta.




Ingredienti per 2 persone:

Per la pasta:
180 g di farina 00 (se tirate la pasta con la macchinetta, ne bastano 150 g, con il mattarello invece dovrete eliminare i bordi arrotondati della sfoglia)
27 g di tarassaco già mondato
1 uovo grande
1 cucchiaio e mezzo di olio extravergine di oliva (se tirate la pasta con la macchinetta ne basterà 1 cucchiaio)

Per il sugo:
200 g di polpa di coniglio
180 g di zucca già pulita (ne ho ricavato 120 g di perle, il restante non si butta, si cuoce al vapore, si frulla con l'aggiunta di un goccio di brodo vegetale e si condisce la pasta del giorno dopo)
1 cucchiaio raso di capperini salati
2 rametti di mirto
1 spicchio d'aglio
Vino bianco secco
Olio extravergine di oliva

Lessate in acqua bollente salata il tarassaco per 2 minuti, immergete poi le foglie in acqua molto fredda, strizzatele bene e frullatele ad impulsi insieme all'uovo.
Lavorate insieme farina, il tarassaco con l'uovo e l'olio, dovrete ottenere un impasto sodo ed elastico, lasciate riposare per almeno 30 minuti in luogo fresco, io lo tengo in frigorifero nel cassetto della verdura avvolto nella pellicola.
Nel tempo di riposo dell'impasto, preparate il sugo. Tagliate il coniglio a bocconcini, fatelo saltare in una padella per qualche minuto a fiamma alta in un filo d'olio extravergine di oliva profumato con 1 spicchio d'aglio e due rametti di mirto, sfumate con il vino, abbassate la fiamma, coprite e lasciate cuocere per 40 minuti.
Tirate la sfoglia, se lo fate con il mattarello, avrete un po' di scarto, ma poi sarà molto più semplice ricavarne le pappardelle, basterà aiutarsi con il mattarello stesso spostandolo di qualche centimetro tagliando poi la pasta con un coltellino affilato. Se tirate la pasta con la macchinetta fate come credete, non la uso e non sono in grado di dare consigli, dico solo che ci metterete il triplo del tempo.
Sciacquate molto bene i capperini.
Con uno scavino, ricavate le perle dalla zucca (naturalmente a dadini è perfetta ugualmente), cuocetele per 3 minuti in olio extravergine di oliva aggiungendole poi al coniglio tre minuti prima della sua fine di cottura, la zucca deve rimanere ben masticabile.
Lessate le pappardelle in abbondante acqua salata, scolate e lasciatele insaporire nel sugo di coniglio, terminate con i capperini e servite.

Con questa ricetta partecipo al contest "Pastissima" di "Chezuppa.it":



domenica 22 settembre 2013

INVOLTINI AL FORNO DI VITELLO, PROSCIUTTO CRUDO E MOZZARELLA

E dopo i piatti elaborati di una domenica la cui temperatura invita già a mangiate impegnative, vi lascio un'idea per la cena di lunedì. 
Avendo voglia di involtini, mi è venuta in aiuto una pubblicazione a loro dedicata di Alice Cucina, tante varianti molto invitanti, la dieta dell'uomo è ancora in atto e ho quindi scelto la ricetta meno traumatica (ovvio, vi faciliterò le dosi vista la nebulosità solita degli scritti), naturalmente il prosciutto deve essere di quello buono, la mozzarella neanche a dirlo...in caso contrario sarà un piatto da mensa.


Ingredienti per 2 persone:

4 fettine di fesa di vitello (300 g)
12 fette di prosciutto San Daniele (o comunque di uno dolce)
200 g di mozzarella fior di latte
8 pomodori secchi sott'olio
25 g di pinoli
1 mazzetto di rucola
Parmigiano 
Olio extravergine di oliva
Sale e pepe

Tagliate la mozzarella in 4 tocchetti, lasciatela colare per un paio di ore. Lasciate colare anche i pomodori dall'olio.
Tostate i pinoli in una padella antiaderente (potete saltare questo passaggio, ma nel salato io li mangio solo così)
Nel caso non l'avesse fatto il macellaio, coprite le fettine di vitello con della carta cucina e assotigliatele con il batticarne, copritele con due fette di prosciutto ognuna, aggiungete due pomodori e un tocco di mozzarella per involtino, avvolgete e chiudete con uno stecchino.
Adagiate gli involtini su una placca da forno ricoperta di carta forno leggermente unta, conditeli con un filo d'olio, i pinoli e le due fette rimanenti di prosciutto tritate.
Cuocete in forno caldo ventilato a 180 °C per 20 minuti.
Servite gli involtini con la rucola e abbondanti scaglie di parmigiano, irrorrate con il fondo di cottura.

Con questa ricetta partecipo al contest "I piaceri della carne" del blog "Il caffè delle donne" di Amelie:


mercoledì 18 settembre 2013

INSALATA DI FREGOLA CON RICOTTA MUSTIA E BOTTARGA DI TONNO

Il ricordo più vivido di queste ultime vacanze è legato al cibo, quest'anno non mi sono tolta nulla, ho fatto il pieno di fregola che tanto amo e volendo partecipare ad un contest in cui presentare un piatto più rappresentativo di quei giorni, non posso che prepararmi in casa questa insalata che più volte ho scelto per pranzo, la splendida cornice è sempre quella, la mia amata Alghero. 


La ricotta mustia a Bologna è introvabile ma ho la speranza di reperirla presto proprio a Pianoro e il secondo passo sarà quello di preparare la fregola in casa.


Ingredienti per 4 abbondanti porzioni:

300 g di fregola media tostata
2 fette spesse di ricotta mustia
400 g di pomodorini ciliegia
2 mazzetti di rucola
3 cucchiaini circa di bottarga di tonno grattugiata
Olio extravergine di oliva
Sale

Lessate la fregola in acqua bollente salata per 10 minuti circa, scolate e raffreddatela sotto un getto di acqua fredda, aggiungete subito un filo d'olio perchè non si attacchi.
Tagliate i pomodorini in due. 
Tagliate la ricotta mustia in quadrettini.
Togliete i gambi più lunghi della rucola.
Unite tutti gli ingredienti preparati e la bottarga, assaggiate e regolate eventualmente di sale (dipende dai gusti, a mio parere tra ricotta e bottarga è inutile aggiungere altra sapidità).
Unite un altro filo d'olio, lasciate riposare in frigorifero per un paio d'ore e servite dopo averla lasciata a temperatura ambiente per 15 minuti.

Con questa ricetta partecipo al contest "Amarcord - Souvenir di cucina" dei blog "Il fior di cappero" di Elisa e "Dolcizie" di Sara:


venerdì 13 settembre 2013

BARRACUDA, BIETOLINE, POMODORO....

.... olio e sale.... la ricetta è praticamente fatta, e in questi giorni di dieta ferrea (putroppo non mia, ma dell'uomo che non ha il fisico e dopo gli stravizi delle vacanze ha salutato per un po' la salute), già un piatto del genere mi pare un dono caduto dal cielo, neanche il pepe potevo utilizzare!
Domani però ho un pranzo e una cena che mi allieteranno in parte queste settimane di leggerezza imposta, grazie alla disgrazia del sopracitato uomo, avremo amici in visita sia a pranzo che a cena che con la scusa (mia... dai... venitelo a trovare....) di accertarsi che sia ancora un essere umano, mi permetteranno di rinchiudermi in cucina per qualche ora.
Quindi, con i tempi un po' dilitati (che nel frattempo anch'io mi sono riempita di impegni spiacevoli), sono di ritorno ufficialmente al blog e appena le cose si sistemeranno meglio, sarò di ritorno anche nei vostri... 


Ingredienti per 2 persone:

1 barracuda sfilettato di kg 900 (nella foto, volendo fare la fine, ne ho messo solo un pezzetto, in realtà ce n'erano tre a testa, va bene star leggeri, ma almeno che ci sia la quantità...)
1 grosso pomodoro cuore di bue
1 mazzo di bietoline novelle
Olio extravergine di oliva
Sale

Tagliate i filetti di barracuda in tre pezzi ognuno, cuoceteli in una padella con un filo d'olio per un minuto circa per parte, salate.
Lavate bene la bietolina e fatela appassire in padella con solo un pizzico di sale, dovrà rimanere croccante.
Tagliate a pezzi il pomodoro.
Disponete la bietolina al centro del piatto, posizionate sopra il filetto di barracuda e unite i pezzi di pomodoro leggermente salato, terminate con un filo d'olio a crudo.

Nonostante la banalità, partecipo alla rubrica improvvisata di settembre dedicata al pesce del blog "La mia cucina improvvisata:

 

domenica 8 settembre 2013

NON SONO RIMASTA AD ALGHERO... POVERA ME... AVREI DOVUTO...

Perchè tornare quest'anno è stato più devastante del solito, perchè mai le vacanze me le sono godute come in questo agosto appena terminato, perchè a Bologna ho ritrovato gli stessi problemi che avevo accantonato per qualche giorno, perchè l'uomo ha pensato bene di farsi venire un acciacchino che lo costringe (e di conseguenza, mi costringe) ad una dieta ferrea che mi ha tolto ogni voglia di chiudermi in cucina... arriveranno tempi migliori... ma intanto la mente è rivolta allo splendido mare che ho lasciato....


ma soprattutto al cibo che non mi sono fatta mancare... quello che non ho mangiato è perchè non l'ho visto e se l'anno scorso vi scrissi dettagliatamente dell'ottimo maialino al forno di una nota trattoria, sono felice di comunicarvi che Vittoria e Gigi si sono allargati, cambiata via e quindi nome nuovo anche per il locale... Lo Romanì.... stessa simpatia... stessa qualità...


E ora è arrivato il momento di scrivervi dell'Angedras, il nostro ristorante del cuore, posizionato direttamente sui bastioni, è la coccola per rendere unica una vacanza, sia a pranzo....


che a cena....


... e dopo aver assaggiato tutti i piatti presenti nel menù, ho decretato miglior piatto la zuppetta di polpetti con gnocchi di patata al limone e bottarga.


Niente incontro con lo chef, ci siamo goduti il suo lavoro ignorandone pure il nome, ma grazie infinite per i piatti così speciali e grazie a tutto il personale e quindi a Matteo, Stefano, Barbara, Sergio, Ilaria, Lella, Giuliana, Carlo e Walter (spero di avervi ricordati tutti!), grazie per averci riservato sempre il meraviglioso tavolo 10, una gentilezza che non dimenticheremo mai... arrivederci a tutti!